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Francesca Pedullà

danza | dance

Sabrina Marzagalli

disegno | drawing

Alessandro Bartolena

XU Circle

musica | music

Federica Guglieri

fotografia | photography

Beatrice Testa

fotografia | photography

MYELIn

ZONE

COLLETTIVO | COLLECTIVE

Francesca Pedullà e Sabrina Marzagalli si incontrano e approfondiscono la loro conoscenza fra il 1998 e il 2010 all'Accademia di Belle Arti di Genova dove Francesca, danzatrice, ha posato come modella vivente per lelezioni di rappresentazione del corpo tenute da Sabrina.

Entrambe attratte dal potenziale creativo nella commistione dei linguaggi artistici, condividono la fascinazione per lo studio del corpo e della persona.

Nel 2015 iniziano un percorso di ricerca e creazione comune, da cui nascerà Soliloquio a due, con il supporto del Progetto Maia-TeatroAkropolis, del Teatro dell’Archivolto, dell’Accademia Ligustica di Belle Arti e di Tanzfabrik Berlin. Il lavoro viene presentato in forma di studio nel 2016 a Fuori Formato Festival, a cura del Comune di Genova, del Teatro Akropolis e di Retedanzacontempoligure, all’Hangartfest di Pesaro e al Teatro dell’Archivolto a Genova.

Nel 2016 fondano il collettivo MYELIN ZONE in collaborazione con Alessandro Bartolena (musiche originali) e Federica Guglieri e Beatrice Testa (fotografia).

Nel 2016 sono autrici dell’articolo Conversazione corpo a corpo - Tra il guardare e l’essere guardati per il testo Teatro Akropolis, TestimonianzeRicercaAzioni, volume ottavo, Akropolis Libri, a cura di Clemente Tafuri e David Beronio, libro vincitore del Premio Speciale Ubu 2017.

Nel 2017 viene messa in scena la Prima Ufficiale di Soliloquio a due al Festival Ricerca Testimonianze Azioni-Teatro Akropolis di Genova.

Nel 2017 intervengono con un breve articolo sul tema delle scelte sceniche in Lo Spazio per l’opera d’arte, di Enza Da Vinci, Erga Edizioni.

Sempre nel 2017 ideano l’esposizione performativa Corpo a corpo/Body to body, ospitata presso il LuzzatiLab del Teatro della Tosse a Genova, e pubblicano il taccuino Appunti di lavorazione.

Nel 2019 realizzano Non finito/Implied Lines, un corto di videodanza, insieme David Valolao (video ed editing), Sara Parisi, Daniel De Luca e Konstandinos Katsamakis (performance).

Francesca Pedullà and Sabrina Marzagalli first began their collaboration at the Academy of Fine Arts in Genoa where Francesca modeled for Sabrina’s lessons on graphic or illustrative representation of the living body.

Fascinated by the encounter between different artistic languages and the comparison between their basic signs, their individual research converges on the theme of the body and the person. The anatomical study becomes a creative tool and turns into somatic poetry through movement, images, video and sound. 

They began a joint project in 2015, the first result of which is the performative gallery piece Soliloquio a due with the support of Progetto Maia-Teatro Akropolis, Teatro dell’Archivolto, the Academy of Fine Arts – Genoa and Tanzfabrik Berlin. The piece was presented as a work-in-progress in 2016 in the roster of the Municipality of Genova‘s Festival Fuori Formato, the HangartFestival, and the Teatro dell'Archivolto.

In 2016 they co-founded the collective MYELIN ZONE in collaboration with Alessandro Bartolena (original music), Federica Guglieri and Beatrice Testa (photography). Also in 2016, they authored the article: Close-up / the dialogue between watching and being watched for Ricerca, Testimonianza, Azione - Volume VIII, Akropolis Books. The book received the Ubu prize 2017.

In 2017 the official premiere of Soliloquio a due was presented at the Festival Ricerca Testimonianze Azioni at the Teatro Akropolis. In 2017 they published an article in Art Space by Enza Da Vinci, Erga Editions.

Also in 2017 they created the gallery exposition Corpo a Corpo / Body to Body with the support of  LuzzatiLab, Teatro della Tosse, and they published the notebook Appunti di Lavorazione.

In 2019 they realized Implied Lines, a short dance film, in collaboration with David Valolao (video and editing), Sara Parisi, Daniel De Luca e Konstandinos Katsamakis (performance).

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